La storia dell’Ulivo ha inizio in epoche antichissime: tale pianta era, infatti, presente già 12 milioni di anni fa sulle coste del Mediterraneo. Questo ci introduce ad una prima riflessione: il mondo vegetale non solo era presente molto prima della comparsa dell’uomo sulla terra, ma è assolutamente indispensabile alla nostra stessa sopravvivenza. Le piante, e più in generale tutta la natura, possono vivere senza l’uomo; noi, al contrario, ne siamo totalmente dipendenti.
A causa di problemi sempre più seri, non ultimo la pandemia, stiamo diventando sempre più consapevoli che il rispetto per la natura non può più essere sola teoria. E’ necessario che si trasformi quotidianamente in azioni e comportamenti responsabili, dove ognuno di noi può fare la sua parte.
Sin dalle civiltà più antiche tra uomo e natura c’è sempre stato un sodalizio perfetto che genera salute e benessere per l’uomo e per il pianeta, e siamo tutti chiamati ad onorare questa preziosa e sempre più indispensabile eredità.
L’Ulivo nel bacino del Mediterraneo…
Nella Bibbia l’Ulivo è il primo albero ad essere indicato come “medicamentoso”. E’ stato il primo albero “addomesticato” dall’uomo, nel senso che gli ha consentito di uscire dalla barbarie: grazie, infatti, alle straordinarie possibilità della sua coltivazione, per la prima volta nella storia l’uomo ha potuto guardare ai suoi simili senza temerli, senza sentirli nemici; fino a prima, invece, la lotta per la sopravvivenza tra gli uomini era spietata. Questo evento rappresenta senza alcun dubbio una svolta epocale e rivoluzionaria, tra le più significative per l’umanità.
La storia dell’Ulivo e quella dei popoli affacciati sul Mediterraneo si intrecciano da almeno settemila anni, tanto che costituisce una delle colture più importanti e caratteristiche.
Settemila anni fa l’uomo crea i primi villaggi di agricoltori. La coltivazione dell’Ulivo è un’importantissima conquista economica e culturale: richiede, infatti, conoscenze botaniche e una struttura sociale organizzata e solida, perché sono necessari molti anni di coltivazione prima di raccoglierne i frutti.
Nell’attuale Israele, sono state rinvenute tracce dell’olio più antico che si conosca, estratto oltre seimila anni fa.
Cinquemila anni fa mentre gli uomini inventano la scrittura, l’olio è già un prodotto molto prezioso e i mercanti attraversavano il mare e il deserto per portarlo in Egitto e Mesopotamia.
Anche i navigatori fenici commerciavano l’olio ed è grazie a loro che le attuali Grecia, Tunisia, Italia, Francia e Spagna scoprono le straordinarie proprietà dell’olio e ne imparano le tecniche di coltivazione.
L’Ulivo in Grecia…
Ad Atene l’Ulivo gode di una considerazione eccezionale: è un “albero sacro” e le leggi di Aristotele lo proteggono con rigore (chi sradicava un Ulivo poteva essere esiliato o anche ucciso).
A tal proposito puoi leggere il “vademecum di Aristotele sull’Ulivo”. Questa grande considerazione molto probabilmente era dovuta al fatto che Aristotele conosceva il segreto della Pianta.
Senza dimenticare che ai cittadini vincitori dei giochi, che si svolgevano in onore della dea Atena, veniva posta sul capo una corona di rami d’Ulivo intrecciati.
L’Ulivo in Italia…
In Italia l’Ulivo compare circa tremilacinquecento anni fa e si diffonde ad opera di mercanti e coloni greci; ma è soprattutto a partire dal VII Secolo A.C. che in molte regioni italiane vengono impiantati uliveti e si produce l’olio, che da origine ad un commercio interno molto fiorente. A Roma, capitale dell’Impero, gli autori latini scrivevano interi volumi per insegnare come coltivare gli Ulivi.
Frammenti di anfore olearie usate per il trasporto dell’olio hanno formato a Roma una collina artificiale chiamata “Monte Testaccio”: si tratta un monumento unico al mondo, risultato di un enorme accumulo di anfore.
Dalla fine del mondo antico, l’olio diventa sempre più prezioso e raro: in Europa è riservato a pochi privilegiati o ai riti religiosi.
L’Ulivo ai giorni nostri…
L’Ulivo è sicuramente la pianta cardine della cultura del Mediterraneo. Dal Medioevo, attraverso i secoli, sono nate e si sono consolidate le tradizioni delle grandi zone olivicole di oggi: Italia, Grecia e Spagna.
L’Ulivo e l’olio sono una presenza indispensabile al nostro benessere quotidiano, oltre che un nobile richiamo alla nostra storia più antica e vera.
L’Ulivo rappresenta, inoltre, un patrimonio condiviso: è importante sottolineare che la dieta mediterranea è a tutt’oggi raccomandata dall’OMS perché ritenuta in assoluto la più completa, e il suo primo ingrediente è proprio l’olio. Nel 2010 la Dieta mediterranea è stata dichiarata patrimonio culturale millenario dall’UNESCO.
Altrettanto rilevante è il fatto che nel logo dell’OMS sia presente come simbolo un ramo di Ulivo. Tale ramo d’Ulivo è presente anche nel marchio del nostro Ministero della Salute.
L’Ulivo ha unito le religioni…
Da sempre l’Ulivo ispira nell’osservatore un profondo senso del sacro. La certezza della sua presenza nell’antichità ci giunge attraverso i miti e la letteratura appartenenti a popoli, culture, ed epoche diverse.
Non è un caso che l’Ulivo ricopra un ruolo importante nelle tre religioni monoteiste del Mediterraneo: Cristianesimo, Ebraismo e Islamismo. Ne troviamo tracce ad esempio nella civiltà ebraica: l’Ulivo nella Bibbia viene citato circa settanta volte, e se ne parla già nel Libro della Genesi scritto da Mosè.
A conferma della millenaria storia dell’Ulivo ricordiamo come la tradizione ponga di fronte all’antica Gerusalemme il “Monte degli Ulivi”.
Lo stesso nome di Gesù, Christos, significa “l’unto”. Gesù fu ricevuto calorosamente dalla folla che agitava foglie di palma e rami d’olivo; nell’Orto degli Ulivi egli trascorse le ultime ore prima della Passione.
Nella religione cristiana la pianta d’olivo ha una forte valenza simbolica: il ramoscello di Ulivo stretto nel becco della colomba, ad esempio, segna la fine del diluvio, simboleggiando pace e rigenerazione. L’olio viene anche utilizzato in numerose liturgie, come battesimo, cresima, sacerdozio ed estrema unzione.
Anche nei riti religiosi ebraici l’olio è molto importante. La Torah, il fulcro della tradizione religiosa ebraica, vieta il consumo della maggior parte dei grassi di origine animale, contribuendo a rendere l’olio d’oliva l’ingrediente principe della cucina ebraica.
Nel Corano, il testo sacro dell’Islam, l’Ulivo viene definito “l’albero benedetto”, mentre l’antropologo Edvard Westermarck, nel saggio Ritual and beliefs in Morocco, scriveva: “nell’islam è l’albero cosmico per eccellenza, centro e pilastro del mondo, simboleggia l’uomo universale, il profeta”.
L’Ulivo nei miti e nei poemi…
Omero nei suoi poemi citò l’Ulivo e lo assurse a simbolo di pace e di vita. Era d’Ulivo il gigantesco tronco per mezzo del quale Polifemo venne accecato da Ulisse e dai suoi compagni.
Il re di Itaca costruì per sé e per Penelope il letto nuziale, scavandolo nel tronco di una possente pianta di Ulivo, simbolo di un’unione salda e duratura.
Nell’antica Grecia, ad Atene, esisteva quello che era ritenuto il primo Ulivo del mondo, nato dalla lancia della stessa Atena e per questo considerato sacro e protetto da guardie. Ad Atene era sacro alla dea Atena, ed è un fatto incredibilmente interessante che esso sia stato considerato sacro da molte popolazioni per la sua stessa natura di pianta straordinariamente al servizio della salute dell’uomo.
Ai vincitori nelle Olimpiadi venivano offerti una corona di Ulivo ed un’ampolla d’olio.
Gli antichi Romani, invece, intrecciavano ramoscelli di Ulivo per farne corone con le quali premiare i cittadini più valorosi; senza dimenticare che, secondo tradizione, i gemelli Romolo e Remo nacquero sotto un albero di Ulivo.
L’Ulivo continua ad animare la cultura dell’umanità…
Nell’ultimo secolo l’Ulivo è stato particolarmente rivalutato in tutto il mondo: la comunità Scientifica Internazionale gli ha dedicato più di sedicimila autorevoli studi Scientifici.
L’interesse di scienziati e medici per l’Ulivo è da sempre molto grande grazie al suo enorme valore medicinale e al fatto che sia in assoluto una pianta tra le più importanti a servizio della nostra salute e di un ampio benessere.
L’Ulivo continua, solenne ed instancabile, ad animare la cultura dell’umanità: è da sempre celebrato dalle menti più alte e sublimi, dai profeti ai filosofi, dagli scrittori ai poeti e agli artisti fino ai più grandi scienziati.
Grazie da tutti noi sacro Ulivo.