Nell’articolo dedicato alla serenità interiore, abbiamo visto che allenare la nostra mente, per diventare capaci di orientare le nostre emozioni, è una capacità che abbiamo dentro di noi: se allenata genera una vita emotivamente più sana e gratificante.
Se scegliamo di focalizzarci su pensieri, emozioni e comportamenti piacevoli, creiamo le condizioni per una svolta netta, nella direzione di una serenità e di un benessere stabili.
Ecco 3 semplici step attraverso cui raggiungere la nostra serenità interiore.
1. Interrompere il circolo della negatività
Possiamo imparare al allenare la nostra positività e il primo passo per farlo è interrompere il circolo della negatività e “resistere” al bisogno – dipendenza di critiche, giudizi, etichette, verso sé stessi e verso gli altri.
Un pensiero non è solo un pensiero: inevitabilmente si collega ad un’emozione e quest’ultima alla chimica, quindi alla fisiologia. Quando, senza accorgerci, pensiamo “che antipatico/a” possiamo osservare che l’emozione conseguente a quel pensiero è negativa e genera, anche se non lo vediamo, una risposta ormonale tossica. Dunque possiamo accorgerci che quel tipo di pensiero è innanzitutto un pensiero contro noi stessi!
Accorgerci di questo “stato”, non solo non è scontato, ma anzi è un ottimo inizio.
E’ sempre la scienza ad aver dimostrato che tale esercizio è particolarmente efficace per farci costruire delle condizioni interiori di calma, lucidità e benessere. Questo perché il cervello funziona come un muscolo, e con l’allenamento rinforziamo questi muscoli interiori.
Smettere di lamentarsi rappresenta un’altra attitudine molto efficace e da allenare continuamente: è, infatti, dimostrato scientificamente che chi si lamenta disattiva i neuroni del “problem solving”, che sono fondamentali per trovare le soluzioni ai nostri problemi contingenti.
Ma c’è di più: chi si lamenta di continuo disattiva e brucia non solo i suoi neuroni ma anche quelli di chi ascolta.
2. Sorridere di più
Un altro atteggiamento efficace da coltivare è “sorridere di più”: non per forza, per abitudine, per compiacere e quindi per dovere, ma consapevolmente.
Il sorriso ha la straordinaria capacità di generare nel nostro organismo un’esplosione di endorfine, dette anche ormoni del benessere, vere e proprie sostanze chimiche che rilassano e promuovono la salute.
3. Essere presenti nel presente
Una pausa di due minuti: rilassiamoci, percepiamo il nostro corpo e allentiamo ogni tensione, distendiamo i muscoli del viso, ascoltiamo il nostro respiro in modo consapevole e senza modificarlo.
Sarebbe ottiimo ricordarsi di fare questo esercizio almeno 3 volte al giorno, perché ci aiuta a sviluppare la capacità di essere presenti nel momento presente.
Osservare il fluire dei pensieri e delle emozioni distaccandosi consapevolmente da entrambi, ci consentirà gradatamente di osservare ciò che ci sta davanti in maniera più oggettiva: questo per non rispondere più con reazioni istintive e primordiali, ma scegliendo il comportamento che più ci favorisce.
Negli ultimi 3 milioni di anni, nel 99% dei casi i nostri antenati hanno vissuto in gruppi e dovuto difendersi gli uni dagli altri per accappararsi le risorse e sopravvivere; in questo modo hanno inevitabilmente sviluppato un senso di separazione, un “noi contro loro”.
Queste tendenze, a causa della loro secolare ripetizione, sono state esasperate e oggi sono sfociate in un costante senso di competizione, di nascosto disprezzo reciproco. Tali modalità erano necessarie ai nostri antenati per la loro sopravvivenza, ma per noi oggi non è più così!
La pace è la nostra “vera casa”
Noi oggi abbiamo potenzialmente tutte le risorse di conoscenza e materiali per poter migliorare individualmente e come sistema.
Ma in conseguenza della propensione alla negatività, dobbiamo sforzarci tutti di più per lavorare al fine di una nostra trasformazione personale, per costruire i nostri muscoli interiori di calma, resilienza, forza e creatività.
Possiamo farlo iniziando a lamentarci di meno, sorridere di più e respirare più consapevolmente.
Proviamo a memorizzare quale sensazione provano il nostro corpo e la nostra mente quando riposano in uno stato di pace e quale significato avrebbe interagire con gli altri a partire da questa condizione.
La vita cambia quando cambiano le nostre relazioni. Anziché sempre “spendere” la nostra energia in negatività e malessere, la possiamo “investire” in attenzione e auto osservazione per il nostro benessere.
Inevitabilmente questo beneficio ricade anche nell’ambiente circostante. La pace è la nostra “vera casa” originaria: per questo dobbiamo mettere tutti l’impegno necessario per “tornare a casa”.
Grazie per l’attenzione
Emanuela